Tutti gli articoli di paulus

Attimi (Roberto Perin)

 

Attimi su attimi
Il vento del sorriso
soffiato dal cuore,
onde di gioia
spinte dall’amore.
Gocce pesanti da un viso rigato e triste,
frastuoni di pensieri struscianti
come serpi velenose.
Amore. Odio. Vita.
Attimi di vita pura,
come fuochi di speranza,
anima circondata da muri
di mattoni d’argilla
educata, rispettosa, saggia.
Anima inchiodata
dalla purezza e dall’amore.
Anima rinchiusa da sbarre.
Sbarre d’egoismo, di crudeltà.
Tristezze, sorrisi, pianti e speranze.
Attimi cercati
come una scia di una cometa,
eterni, rari, irripetibili,
incisi nei ricordi per sempre.
In sogni eterni come le comete.

 

Roberto Perin

 

Cuore, oggi non ti ascolto (Roberto Perin)

 

Io, non voglio
ascoltarti cuore mio,
non voglio
parlarti anima mia.
Dovrei zittire
le tue grida di solitudine.
Ascoltare solo parole
piene di lacrime.
Un eco, nella notte…
Mi manchi…
Un dolore,
stretto fra i denti…
Ti amo…
Un grido dagli abissi…
Dove sei?
Non voglio
ascoltarti cuore mio,
non voglio parlarti
anima mia.
Ascolterei solo
un violino senza corde,
un piano senza tasti,
una voce afona.
Ascolterei solo
il silenzio del vuoto,
non dolci melodie.
Io, non ci sono per te, oggi.
Io non ti parlerò.
Rimarrò da solo anch’io,
finche sarai solo anche tu.

 

Roberto Perin

 

A se stesso (Giacomo Leopardi)

Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, nè di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
T’acqueta omai. Dispera
L’ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera
E l’infinita vanità del tutto.

Giacomo Leopardi (1798 – 1837)

Il Raffreddore (Roberto Piumini)

Il raffreddore
è un piccolo malanno
che si può prendere
tutto l’anno
Basta un pò d’aria
se si è sudati
o tener troppo
i vestiti bagnati.
Allora il microbo
del raffreddoreIl Raffreddore,
del tuo nasino
diventa il signore
e tu lo senti
dentro la testa
ballare e ridere
e far festa

Roberto Piumini (1947)

La casa della paura (Roberto Piumini)

Nella casa della paura
sembra d’inchiostro l’acqua pura,
sembra un pipistrello un fiore,
i minuti sembrano ore.
Nella casa dello spavento
sembra molle il pavimento,
sembra un rospo la saliera,
e un serpente la ringhiera.
Lunedì da casa mia
la paura è andata via
e le cose sembran cose
e le rose sono rose.

Roberto Piumini (1947)