I protagonisti e i loro obiettivi
Tutte le decisioni più importanti sono un compromesso tra le 5 maggiori Potenze.
Il congresso di Vienna non è in senso stretto una conferenza di pace. La pace con le Francia sconfitta viene infatti stipulata con i due trattati :
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Primo trattato di Parigi (maggio 1814) : la Francia viene riportata ai confini del 1792.
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Secondo trattato di Parigi (novembre 1815) : la Francia ritorna ai confini del 1790, deve pagare pagare una cospicua idennità di guerra ed accettare truppe d’occupazione alleate.
Il congresso di Vienna si pone i seguenti fondamentali obiettivi :
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Risistermare la carta teritopriale e politica dell’Europa
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Impedire nuovi tentativi espansionali in Europa
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Garantire all’Europa stabilità e una pace duratura.
Quest’opera di risistemazione politico-territoriale si fonda su 2 principi :
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Il principio di legittimità : afferma il diritto dei sovrani legittimi a conservare i propri Stati oo a ricostituirli. La lettimità di un potete si basa sul diritto divino e sulla tradizione storica ; non sulla volontà popolare, secondo i principi della Rivoluzione francese.
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Il principio dell’equilibrio : sostenuto in particolare dalla Gran Bretagna , intende garantire un equilibrio di forza tra le Potenze europee, in modo tale che nessuna tenti di imporre la propria egemonia.
I principali obbiettivi delle cinque maggiori Potenze :
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La Gran Bretagna : rappresentata da Castlereagh e da Wellington, mira a creare un equilibrio stabile nell’Europa continentale e a consolidare la propria supremazia coloniale e marittima.
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La Prussia : rappresentata dal re Federico Guglielmo III e dal suo cancelliere, mira a recuperare i territori orientali e occidentali sottrattigli da Napoleone e all’annessione della Sassonia.
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La Russia : rappresentata dalla zar Alessandro I e dal ministro degli esteri Nesselrode ambisce ad annettersi i territori polacchi, a rafforzare le proprie posizioni sul Baltico e ad espandersi nella Penisola balcanica ai danni dell’Impero ottomano.
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L’Austria : rappresentata dall’imperatore Francesco I e dal cancelliere Metternich mira a garantire all’Europa stabilità e una pace duratura. Nella sua visione polica, assegnare all’Austria un’influenza preponderante in Germania e in Italia, non dare spazio alle rivendicazioni nazionali dei popoli, in cui vede pericolosi germi di disgregazione dell’ordine europeo. Metternich è convinto che la stabilità internazionale dipenda in larga misura dalla stabilità interna degli Stati. Per questo sostiene la necessità di soffocare, i fermenti rivoluzionari ispirati ai principi della Rivoluzione francese contrario a forme di restaurazione troppo rigide.
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La Francia : rappresentata dal ministro Talleyrand, il quale obiettivo è di sottrarre al più presto la Francia dalla condizione di Paese sconfitto, per ottenere la reintegrazione tra le grandi Potenze europee. Con il principio di legittimità mira a guadagnarsi le simpatie ti tutti i principi spondestati e dei piccoli Stati minacciati, come ure ad affermare il diritto della Francia. Per realizzare questo obiettivo egli sfrutta abilmente le diffidenze e i contrasti tra i vincitori, in particolare tra Gran Bretagna e Austria da una parte e Prussia e Russia dall’altra, sostenendo, con un accordo segreto le prime due, in cambio del loro appoggio.
I Risultati, la nuova carta d’ Europa
Il trattato, approvato il 9 giugno 1815, prevede le seguenti disposizioni :
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La Francia della restaurata monarchia borbonica ( Luigi XVIII) si vede confermata nei suoi confini del 1792.
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La Gran Bretagna ottiene l’isola di Helgoland nel mare del Nord, Malta, Ceylon, la colonia del Capo di Buona Speranza, l’isola Mauritius nell’Oceano Indiana, alcune alle Antille ; la sua egemonia marittima e coloniale esce rafforzata.
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La Prussia ottiene noteoli ingrandimenti territoriali : parte della Sassonia, la Pomerania svedese, parecchi nuovi territori nella Renania e nalla Vestfalia, tra cui il bacino della Ruhr. Ad oriente recupera quasi tutti i territori polacchi.
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L’Austria si trova al centro di un vasto Impero plurinazionale. Deve rinunciare ai Paesi Bassi ( Belgio) ma oltre a recuperare la Lombardia ottiene anche il Veneto, recupera la Polonia meridionale. Esercita una notevole influenza in Italia e in Germania
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La Confederazione Germanica : il Sacro romano impero non viene più ricostituito, come pure non si ritorna al mosaico dei 360 Stati che caratterizzano l’area germanica prima delle radicali semplificazioni realizzate da Napoleone. Il mondo germanica rimane diviso in 39 Stati. Questi Stati indipendenti vengono reinuti in una Confederazione,il cui scopo è la difesa comune, il mantenimento della pace fra gli Stati tedeschi e la discussione dei probelmi d’interesse comune. La Confederazione è diretta da una Dieta, con sede a Fancoforte e presieduta dall’Austria
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La Russia acquisisce il Granducato di Finlandia, tolto alla Svezia, che ottiene in compenso la Norvegia ; ottiene una grossa parte della Polonia, che viene costituita come regno autonomo. Il cui re è lo zar ; ottiene la Bessarabia tolta all’impero ottomano.
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L’Italia rimane divisa in diversi Stati, senza nessun legame confederale. Il Regno di Sardegna e Piemonte, che ottiene la Liguria, sotto la dinastia dei Savoia , il Regno del Lombardo-Veneto sotto gli Asburgo, i ducati di Parma e Piacenza, di Modena e Reggio, di Massa e di Lucca, il Granducato di Toscana, lo Stato Pontificio, il Regno delle Due Sicilie, sotto la dinastia dei Borboni.
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La Confederazione svizzera viene riconosciuta nei suoi attuali confini. Essa è composta da 22 Cantoni. Con la dichiarazioe di Parigi ( 20 novembre 1815), Austria, Gran Bretagna, Francia, Prussia, Russia ein seguito la Spagna, Portogallo e Svezia riconoscono la neutralità perpetua, volontaria e armata della Svizzera come principio d’interesse generale per l’Europa garantiscono l’inviolabilità e l’integrità del suo territorio.
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Il Regno dei Paesi Bassi : la ex Repubblica delle Province Unite e i Paesi Bassi austriaci vengono riuniti nel regno dei Paesi Bassi, sotto la dinastia olandese degli Orange. L’intendio e di creare un forte Stato-cuscinetto a nord della Francia.
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In Spagna viene restaurata la monarchia borbonica e in Portogallo la dinastia dei Braganza.
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La Svezia ottiene la Norvegia ; il Regno di Danimarca come compenso per la perdita della Norvegia ottiene i Ducati di Holstein e Lauenburg.
La Santa Alleanza e la Quadruplice Alleanza
Lo zar Alessandro presenta proprio nei giorni finali del congresso un progetto di alleanza fra i sovrani di Russia, Austria, Prussia e Gran Bretagna, che « in nome della Santissima e Indivisibile Trinità » vuole erigere a norma « i precetti della santa religione cristiana ». Il documento viene sottoscritto dall’imperatore d’Austria, dal re di Prussia e dallo zar. Alla Santa Alleanza in seguito aderiscono quasi tutti gli Stati europei. Per Metternich, in particolare, essa deve servire come strumento di intervento ovunque si manifestano fermenti rivoluzionari.
Nel frattempo la Gran Bretahna, si fa promotrice di una Quadruplicce alleanza tra Gran Bretagna, Austria, Prussia e Russi. Essa impegna le potenze firmatarie ad impedire ogni tentativo di rovesciamento della monarchia borbonica in Francia, ogni mutamento arbitrario dell’assetto geo-politico dell’Europa stabilito dal congresso di Vienna e ad incontrarsi periodicamente per decidere gli « atti più utili alla pace e alla prosperità delle nazioni e alla conservazione della pace europea ». La Francia vi aderisce nel 1818.
Conclusione
Il congresso di Vienna ha costituito un notevole sforzo per garantire all’Europa, un assetto stabule e pacifico. Nei confronti della Francia non c’è stata una volontà punitiva ma piuttosto l’obbiettivo di una rapida reintegrazione tra le Potenze europee. Le soluzioni adottate per risistemare la carta politico-territoriale europea sono state ispirate a ragionevoli compromessi tra i diversi interessi delle Potenze. Essa tuttavia non hanno tenuto conto, di parecchie legittime aspirazioni nazionali. Se non altro, Vienna ebbe il merito di dare all’Europa quasi cinquant’anni di relativa pace, ed era questo che nel 1815 la maggior parte degli europei più fermamente desiderava.
La restaurazione
Obiettivi e orientamenti
Il termine Restaurazione è utilizzato in origine per distinguere il regime che si stabilisce in Francia dal 1815 al 1830, ma si può applicare a tutta l’Europa. Si parla quindi di età della Restaurazione.
Il termine Restaurazione indica il disegno di restaurare il vecchio ordine politico, sociale e spirituale, trasformato dalla Rivoluzione francese.
Il movimento ha due orientamenti :
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Orientamento radicale : vuole cancellare ogni traccia della Rivoluzione.
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Orientamento moderato : si rende conto dell’impossibilità di cancellare tutti i cambiamenti realizzati dalla Rivoluzione e cerca di conseguenza un ragionevole compromesso tra vecchio e nuovo.
Generalmente prevale l’orientamento moderato, secondo diversi gradi di compromesso tra vecchio e nuovo.
I diversi aspetti della Rivoluzione
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Il congresso di Vienna opera una restaurazione dinastico-territoriale sulla base del principio di leggittimità. Ma questa restaurazione è parziale : in alcune casi vieni ma in molti altri casi no.
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Sul piano politico-istituzionale la Restaurazione privilegia la forma della monarchia assoluta di diritto divino. In alcuni casi si ritorna all’assolutismo integragrale ma in altri casi si cerca un compromesso tra assolutismo e principi costituzionale.Sul piano amminisrativo in molti casi i cambiamenti introdotti in età napoleonica vengono in gran parte mantenuti, perché garantiscono un’amministrazione statale più efficiente.
- Sul piano sociale e giuridico non si ritorna quasi mai all’ancien régime. Generalmente il principio dell’ ugualianza civile viene mantenuto. La nobiltà recupera una posizione sociale di primo ma quasi mai tutti gli antichi privilegi.
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Sul piano spirituale domina una reazione contro i principi della Rivoluzione francese e dell’illuminismo.
- C’è un rinnovato interesse per il cristianesimo e la tradizione cristiana. Gli Stati riconoscono alle Chiese un ruolo spirituale e sociale del primo piano. Si ricostituisce l’alleanza tra « trono e altare ». Quasi mai però la Chiesa recupera integramente la posizine avuta nell’ancien régime.
La base sociale della Restaurazione
Il movimento della Restaurazioneé sostenuto dalla maggioranza dell’aristocrazia, da una parte del clero, da alcuni intellettuali e da m0olti coloro che erano stati mesii ai margini della vita politica e sociale nell’età napoleonica.
La mappa della restaurazione
In alcuni Stati tedeschi la Restaurazione assume caratteri di compromesso simili a quello francese. Nei regni dei Paesi Bassi, Svezia e Norvegia vengono introdotte Costituzioni simili a quella francese.
La Restaurazione ha caratteri più accentuati nei Regni di Spagna e del Portogallo e in alcuni Stati italiani. Nel regno di Sardegna e nel Regno delle Due Sicilie si ritorna all’assolutismo e vengono restaurati parecchi privilegi nobiliari ed ecclesiastici.
I teorici della Restaurazione
Il movimento della Restaurazione è sostenuto anche dalla riflessione teorica di un certo numero di autori. Figura di particolare rilievo è quella del savoiardo Joséphe De Maistre. Egli giudica la Restaurazione la catastrofe finale nello stesso tempo provvidenziale dell’epoca moderna, epoca segnata dalla rivolta del cristianesimo.
La Restaurazione deve dunque essere innanzitutto una restaurazione religiosa e più in particolare una restaurazione di cattolicesimo, in cui chiaramente riconosciuto il primato del papa.
Sul piano politico occorre restaurare la monarchia fondata sull’origine divina e non popolare del potere. Una monarchia in cui l’autorità del sovrano sia equilibrata da una rinnovata partecipazione politica della nobiltà e sia soggetta al giudizio dell’autorità.
Tra gli altri teorici della Restaurazione si possono ricordare francesi. L. De Bonald (1774-1840) e F. De Mennais (1782-1854), divenuto più tardi sostenitore del liberalismo cattolico, e il bernese K. L. von Haller (1761-1854).
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