La Legge di Jante è un concetto presente nella cultura scandinava e in generale nordica. È stato originariamente formulato dall’autore Dano-norvegese Aksel Sandemose, nel romanzo Un fuggitivo incrocia le sue tracce del 1933.
- Non devi credere di essere qualcosa.
- Non devi credere di valere quanto noi.
- Non devi credere di essere più intelligente di noi.
- Non devi immaginarti di essere migliore di noi.
- Non devi credere di saperne più di noi.
- Non devi credere di essere più di noi.
- Non devi credere di essere capace di qualcosa.
- Non devi ridere di noi.
- Non devi credere che a qualcuno importi di te.
- Non devi credere di poterci insegnare qualcosa.
La legge di Jante viene oggi associata a qualsiasi società o comunità di persone che sia chiusa, presuntuosa, diffidente dell’esterno e di mentalità ristretta. Jante è il nome dato da Sandemose a un piccolo villaggio danese, ispirato a Nykøbing Mors, il suo paese natale.
Le credenze, le pratiche magiche e le superstizioni sono la parte rilevante della cultura e tradizione russa. Tali origini sono antichissime, e inizialmente erano destinati a render propizie certe forze magiche e malefici o a impedirne l’esercizio a proprio danno.
Il capolavoro di Fëdor Mikhajlovic Dostoevskij, "Delitto e Castigo" (Преступление и наказание) risulta non di semplice lettura in quanto l’autore spesso si dilunga su riflessioni, controversie psicologiche e trabocchetti interni al protagonistae alle vicende. Tali difficoltà vengono accentuate, in maniera piuttosto decisa e non so bene se volontaria, anche dall’uso di parecchie espressioni in lingue straniere (solitamente in francese, tedesco e polacco), dalla citazione di unità di misura russe lontane dal sistema metrico decimale.
In questo classico si racconta della malattia da attaccamento al denaro, da cui in alcuni casi, si può anche guarire. "Un cantico di Natale" quello di Dickens certamente conosciuto ed apprezzato da tutti. Questa fiaba da raccontare a bambini e adulti, una storia di sofferenza, di morte, ma anche di solidarietà umana, in cui grotteschi fantasmi si susseguono sfumando nel sogno e nell’incubo privato. Un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia, soprattutto un magico regalo di Natalalizio che trasforma il gelo e il buio nel calore di un sorriso per tutti.