
Continua la lettura di La presa della Bastiglia (14 Luglio 1789)
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Continua la lettura di La presa della Bastiglia (14 Luglio 1789)
Messer Brunetto, questa pulzelletta
con esso voi si ven la pasqua a fare:
non intendete pasqua di mangiare,
ch'ella non mangia, anzi vuol essere letta.
La sua sentenzia non richiede fretta,
né luogo di romor né da giullare;
anzi si vuol più volte lusingare
prima che 'n intelletto altrui si metta.
Se voi non la intendete in questa guisa,
in vostra gente ha molti frati Alberti
da intender ciò ch'è posto loro in mano.
Con lor vi restringete sanza risa;
e se li altri de' dubbill non son certi,
ricorrete a la fine a messer Giano.
Dante Alighieri
Dolce e chiara è la notte e senza vento,
E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
Posa la luna, e di lontan rivela
Serena ogni montagna. O donna mia,
Già tace ogni sentiero, e pei balconi
Rara traluce la notturna lampa:
Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
Nelle tue chete stanze; e non ti morde
Cura nessuna; e già non sai nè pensi
Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Continua la lettura di La sera del dì di festa (Giacomo Leopardi)
Zitti, coi cuori colmi,
ci allontanammo un poco.
Tra il nereggiar degli olmi
brillava il cielo in fuoco.
. . Come fa presto sera,
o dolce madre, qui!
Vidi una massa buia
di là del biancospino:
vi ravvisai la thuia,
l'ippocastano, il pino. . .
Continua la lettura di Mia Madre (Giovanni Pascoli)
Oh! che già il vento volta
e porta via le pioggie!
Dentro la quercia folta
ruma le foglie roggie
che si staccano, e fru . . .
partono; un branco ad ogni
soffio che l'avviluppi.
Par che la quercia sogni
ora, gemendo, i gruppi
del novembre che fu.
Continua la lettura di Foglie Morte (Giovanni Pascoli)
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La vergine dorme. Ma lenta
la fiamma dal puro alabastro
le immemori palpebre tenta;
bussa alla chiusa anima. Il lume
vacilla nell'ombra, come astro
di vita tra un velo di brume.
Continua la lettura di Il sogno della vergine (Giovanni Pascoli)
E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Continua la lettura di Il gelsomino notturno (Giovanni Pascoli)
Mi scosse, e mi corse
le vene il ribrezzo.
Passata m'è forse
rasente, col rezzo
dell'ombra sua nera,
la morte. . .
Ti mando questa mela. Se mi ami,
prendila, e dammi in cambio la tua verginità.
Ma se non vuoi, prendila ugualmente,
e pensa come è breve la stagione bella.
Continua la lettura di Ti mando questa mela (Platone)