non scrivevano senza gravità. Impiegarono 10 anni e 12 milioni di $ per
una penna che potesse scrivere con gravita 0. I russi usavano una
matita.
k
Piange il vento e piangono le ghiaie,
malfermi i pali della gettata gemono:
un senile mare numera ogni singola
pietra imbellettata di argento.
Dal vento piangente e dal pi freddo
mare grigio io caldo lo avviluppo
e tocco la spalla tremante dallosso sottile
e il suo braccio infantile.
Attorno a noi paura, calante
dallalto ombra di paura: e nel mio cuore
quale interinata, fonda
fitta damore!
James Joyce (1882-1966)
Continua la lettura di Sulla spiaggia a fontana (James Joyce)
Brezze di maggio, danzanti sul mare!
Via che danzate di solco in solco
Il girotondo esultante, mentre in alto
Vola la spuma a farsi ghirlanda
Dargentei archi gettati sullaria,
Vedete lamor mio da qualche parte?
Ahim! Ahi!
Brezze di maggio!
Amore misero se il suo amore assente.
James Joyce (1882-1966)
Continua la lettura di Brezze di maggio, danzanti sul mare (James Joyce)
L'amor mio vestita di luce
In mezzo ai meli
Dove i lieti vènti pi bramano
Di correre insieme.
Là dove i vènti lieti restano un poco
A corteggiare le giovani foglie,
L'amor mio va lentamente, china
Alla propria ombra sull'erba;
Là dove il cielo una coppa azzurrina
Rovescia sulla terra ridente,
Va l'amor mio luminoso, sostenendo
Con garbo la veste.
James Joyce (1882-1966)
Continua la lettura di L’amor mio vestita di luce (James Joyce)
Non so se amor che hai, o amor che fingi,
quello che mi dai. Dammelo. Cos mi basta.
Giacch per tempo giovane, non sono,
che lo sia almeno per errore.
Poco gli di ci danno, e il poco falso.
Per, se ce lo danno, sebbene falso, l'offerta
vera. Accetto.
Chiudo gli occhi: sufficiente.
Cosa voglio di più?
Fernando Pessoa (1888-1935)
Continua la lettura di Non so se amor che hai (Fernando Pessoa)
Lei portava la coppa in mano
Pari al suo orlo aveva il mento e la bocca
Aveva un passo cos leggero e sicuro,
Che dalla coppa non cadeva una stilla.
Non meno leggera e salda era la mano di lui:
Un giovane cavallo egli montava,
E con gesto noncurante
A una tremante immobilit lo sforzava.
Eppure quando dalla mano di lei
La lieve coppa egli dove prendere
Per entrambi fu troppo pesante;
Perch entrambi tremavano tanto
Che le mani non si trovarono,
E scuro vino corse sul suolo.
Hugo Von Hofmannsthal (1874-1929)
I
Tu dunque non lo sentivi,
Che musica aggirava la casa di soppiatto:
Notte era greve e senza splendore,
Ma chi su duro sasso dolcemente
Si adagiava e suonava, ero io.
Ci che potevo dire, lo dicevo:
"Tu mia amata, tu mio Tutto!"
Da oriente si part una luce,
Greve giorno mi ricacci a casa,
E la mia bocca di nuovo chiusa.
Continua la lettura di Tre piccole canzoni (Hugo Von Hofmannsthal)
Il magnifico pittore impressionista Claude Monet nasce il 14 Novembre del 1840 a Parigi, è secondogenito di Claude Adolphe Monet (commerciante) e di Louise Justine Aubrèes. La famiglia Monet in quel periodo vive al n. 45 di rue Lafitte, sulla collina di Montmartre. All’età di 5 anni il piccolo Claude Oscar insieme alla famiglia si trasferisce a Ingouville, un quartiere di Le Havre al n. 30 di rue d’ Eprèmènille, dove vivono anche la sorellastra del padre Marie Jeanne Gaillard e il marito Jacques Lecandre.
Ammesso, nel 1855, alla Scuola nazionale superiore di Belle arti, Edgar Degas preferisce frequentare il laboratorio privato di un allievo di Ingres, Louis Lamothe, che lo presenta al maestro. Nel 1853 Edgar Degas soggiorna a Napoli, presso i suoi parenti. Ritornerà più volte in Italia tra il 1855 e il 1860, copiando nei musei di Napoli, di Firenze, di Roma, i maestri del Rinascimento.
Carlo V imperatore del Sacro Romano Impero decise di rinunciare all’unità politica e religiosa dell’Impero accordando ai protestanti la libertà religiosa, anche se impose due principi restrittivi:
Cuius regio eius religio, secondo cui i sudditi di uno Stato avrebbero dovuto conformarsi alla religione del loro principe o, in caso contrario, emigrare.
Reservatum ecclesiasticum, secondo cui i beni ecclesiastici secolarizzati prima del 1552 non sarebbero più stati rivendicati dalla chiesa cattolica, mentre se qualche prelato cattolico si fosse convertito al luteranesimo dopo tale anno avrebbe dovuto rinunciare a tutti i benefici e possessi goduti in virtù della propria carica e restituirli alla chiesa cattolica.