Archivi categoria: Favole

Il farfallone (Hans Christian Andersen)

Il farfallone voleva una fidanzata, che naturalmente doveva essere un
grazioso fiorellino. Guardò tutti i fiori, ciascuno se ne stava
tranquillo e piegato sul suo stelo, come una signorina deve stare
quando non è ancora fidanzata; ma ce n'erano tanti tra cui scegliere,
era difficile, e il farfallone non aveva voglia di stare a cercare;
così volò dalla margheritina.

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La Mucca, la Capra e la Pecora in società col Leone (jean de la fontaine)

Si narra che una volta stringesser comunella

la Pecora, la Mucca, la Capra lor sorella,

col gran signor del luogo che detto era Leone,

a questa condizione:

che ognun insieme i danni e gli utili mettesse.

Ben stabiliti i patti avvenne che cadesse

un cervo nella fossa un dì della capretta,

che onesta manda a chiedere i suoi compagni in fretta.
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Il Lupo e il Cane (jean de la fontaine)

Un Lupo già ridotto al lumicino
grazie ai cani che stavan sempre all'erta,
andando un dì per una via deserta
incontrava un magnifico mastino,
tanto grasso, tondo e bello,
che pensò di dargli morte
provocandolo in duello.
Ma vedendolo un po' forte,
pensò invece con ragione
di pigliarlo colle buone.
Comincia in prima a rallegrarsi tanto
di vedere il buon pro' che gli fa il pane.
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I due Muli (Jean de La Fontaine)

Un Mulo che portava sulla schiena
dei sacchi d'or per conto dello Stato,
tutto superbo camminava a lato
d'un altro Mulo carico d'avena.
Agitando la criniera
colla bella sonagliera
del nemico ei fu cagione
che attirasse sull'oro l'attenzione.
   
Tratta dal buon bottin ecco una banda
piomba sul regio Mulo, e una tempesta
di colpi piove a lui sopra la testa
che invan sospira e ragli al cielo manda.
– Poveretto, – esclama, – a morte
mi conduce l'alta sorte!
Te felice che d'avena,
non di tesor hai carica la schiena!

– Buon amico, è questo il guaio,
 degl'impieghi illustri ed alti, –
 gli rispose il camerata:
 - meglio il mulo d'un mugnaio
 che il dover far certi salti -.

Jean de La Fontaine

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La Rana e il Bove (Jean de La Fontaine)

Grande non più d'un ovo di gallina
vedendo il Bove e bello e grasso e grosso,
una Rana si gonfia a più non posso
per non esser del Bove più piccina.
   
– Guardami adesso, – esclama in aria tronfia, –
son ben grossa? – Non basta, o vecchia amica -.
E la rana si gonfia e gonfia e gonfia
infin che scoppia come una vescica.
   
Borghesi, ch'è più il fumo che l'arrosto,
signori ambiziosi e senza testa,
o gente a cui ripugna stare a posto,
quante sono le rane come questa!

Jean de La Fontaine

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Il brutto anatroccolo (Hans Christian Andersen)

Era così bello in campagna, era estate! Il grano era bello giallo,
l'avena era verde e il fieno era stato ammucchiato nei prati; la
cicogna passeggiava sulle sue slanciate zampe rosa e parlava egiziano,
perché aveva imparato quella lingua da sua madre. Intorno ai campi e al
prati c'erano grandi boschi, e in mezzo al boschi si trovavano laghi
profondi; era proprio bello in campagna! Esposto al sole si trovava un
vecchio maniero circondato da profondi canali, e tra il muro e l'acqua
crescevano grosse foglie di farfaraccio, e erano così alte che i
bambini più piccoli potevano stare dritti all'ombra delle più grandi.

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