A che più saettarmi, arcier spietato?
Se tu lo fai per mostrar la tua forza,
io ho già tutto dentro e ne la scorza
questo misero corpo arso e 'mpiagato.
Se tu lo fai per farmi un dì placato
chi la mia libertà mi lega e smorza,
tu speri invan, perché tua poggia ed orza
nulla rileva il suo legno ostinato.
Egli si pasce del mio crudo strazio,
quanto è maggior, e de l'aspre mie pene,
non pur che mai ne sia pentito e sazio;
ed in una gran téma mi mantiene
che, fatto d'altra donna, in breve spazio
mi torrà le sue luci alme e serene.
Gaspara Stampa (1523-1554)
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Pogrom è un termine storico di origine russa (Погром) con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite e le devastazioni ai loro danni avvenute soprattutto sotto il dominio degli Zar di Russia (essi stessi diedero consenso se non appoggio ai pogrom).
Il 5 giugno 1967, Tel Aviv, con un comunicato ufficiale annuncia che violenti scontri sono cominciati nella parte meridionale dello stato di Israele. A seguito della penetrazione di carri armati egiziani (il cui presidente Nasser ha dichiarato più volte di voler distruggere la nazione ebraica) in territorio israeliano con l’appoggio dell’aviazione; il 6 giugno 1967, le forze armate israeliane attaccarono improvvisamente l’Egitto, la Giordania e la Siria riportando in sei giorni una clamorosa vittoria militare, occupando la penisola del Sinai, Gaza, la Cisgiordania e le alture del Golan, sconvolgendo a proprio favore la situazione politica in Medio Oriente.