Antico Egitto

L’antichità vide lo splendore della civiltà egiziana, essa fu un ponte tra la preistoria e la storia. Questa antica civiltà insediatasi sulle sponde del fiume Nilo ne sfruttava le caratteristiche inondazioni periodiche traendone i massimi vantaggi. L’ Egitto governato dai faraoni non fu soltanto una potenza militare ed economica, ma soprattutto una potenza artistica e scientifica. In questo articolo accenniamo ad una breve introduzione alle grandi epoche storiche dell’ antico Egitto sul calare di 30 dinastie e 3000 anni.

 

 

Cronologia storico-artistica

Grazie ad alcuni ritrovamenti e a testi scritti (soprattutto le liste dei re, come quella elaborata dal sacerdote Manetone, di epoca Tolemaica) possiamo dividere la storia egiziana in trenta dinastie, succedutesi nell’arco di tre millenni. In tutto questo periodo, l’arte egiziana è rimasta sostanzialmente immutata, a parte qualche carattere peculiare di determinate epoche.

 

  • EPOCA PROTOSTORICA -I / II DINASTIA (3200-2780 a.C. circa)

CAPITALE: THINIS

NECROPOLI: ABIDO

ARTE: oggetti in oro, argento, rame; pettorali e tavolette ad uso cosmetico decorati a bassorilievo (es. la Tavoletta del re Narmer, identificato con il primo faraone Menes, unificatore dell’Alto e del Basso Egitto).

La tomba (mastaba, "panca" in arabo) era una bassa costruzione a forma di trapezio, realizzata in mattoni crudi squadrati, sotto alla quale era scavata la stanza mortuaria.

 

  • ANTICO REGNO -III / VI DINASTIA (2780-2280 a.C. circa)

CAPITALE: MEMFI (dio: RA)

NECROPOLI: SAQQARAH, GIZAH

ARTE: in quest’epoca si configura la concezione religiosa che sta alla base di tutta la cultura egiziana antica, dalla politica all’arte. La teologia è strettamente legata alla capitale del periodo, per cui si parlerà di teologia memfita, di teologia tebana, etc., ognuna delle quali connessa a determinate iconografie: lo stile delle pitture e dei rilievi tombali, così come quello delle statue raffiguranti divinità e sovrani, risponde a criteri estremamente rigorosi, con i volti e i corpi di dèi e faraoni intesi come astratte idealizzazioni, lontane dal dettaglio realistico e le immagini dipinte o scolpite a bassorilievo sulle pareti sono inquadrate entro un reticolo precedentemente predisposto con lo scopo di mantenere le corrette proporzioni. Tutto questo con lo scopo di esprimere, attraverso l’arte (considerata come la prosecuzione della creazione originaria), il perfetto stato di equilibrio sul quale si basa il volgersi dell’universo e, quindi, l’eterna staticità dell’unità del Paese (incarnata dalla figura del sovrano, trasposizione terrena della divinità). Con l’architetto Imhotep ("Colui che viene in pace") nasce la tipologia della tomba a piramide (primo esempio è il complesso funerario del faraone Zoser a Saqqarah, con la piramide a gradoni). L’epoca delle grandi piramidi è la IV dinastia (piramidi di Cheope, Chefren, Micerino a Gizah, dove il complesso monumentale è completato dalla Sfinge, il cui corpo leonino -alto 20 metri e lungo 74- è stato scolpito nella collina rocciosa presente sulla piana, e poi rivestito con pietre squadrate).

 

 

  • Primo periodo intermedio: l’unità del Paese si sfalda e l’autorità faraonica è quasi nulla, dominano i vari signori locali. L’arte, non più soggetta ai rigorosi canoni di corte, perde la rigida schematicità dovuta alla concezione politico-religiosa dell’Antico Regno e si vivifica con i più liberi caratteri dell’arte delle province.

 

 

  • MEDIO REGNO -XI / XII DINASTIA (2134-1778 a.C. circa)

CAPITALE: TEBE, poi MEMFI

ARTE: dopo la riunificazione dell’Egitto, ad opera del sovrano Mentuhotpe, della XII dinastia (l’undicesima appartiene ancora ai nomarchi, i vari signori locali che si divisero l’impero), l’arte egiziana assorbe quei caratteri di maggior morbidezza ed eleganza delle forme tipiche dell’arte provinciale. La tomba (non più concepita a piramide) rappresenta la massima espressione di regalità, perciò sia le sepolture dei nomarchi, sia quelle dei faraoni della dinastia seguente gareggeranno in sontuosità: un esempio è il tempio funerario di Mentuhotpe a Deyr el-Bahari, singolare costruzione articolata in cortili e terrazze che unisce la tradizionale forma della tomba scavata nella roccia con l’idea faraonica della piramide.

 

  • Secondo periodo intermedio: nuova rottura dell’unità dell’Egitto e decadenza politica e culturale. Dominazione -a partire dalla XV dinastia- di una popolazione straniera di origine semitica, gli Hyksos.

 

  • NUOVO REGNO -XVIII / XX DINASTIA (1557-1185 a.C. circa)

CAPITALE: TEBE (dio: AMON=AMON-RA)

NECROPOLI: VALLE DEI RE, VALLE DELLE REGINE –PRESSO TEBE.

ARTE: i principi tebani riconquistano l’unità del Paese e fondano la XVIII dinastia; il dio Amon, antica divinità di Tebe, viene innalzato a dio nazionale -assimilando tutte le altre divinità precedenti, in particolare il dio del Sole, Ra (divenendo così Amon-Ra, al quale vengono innalzati i templi monumentali di Karnak e di Luxor, ampliati anche in epoche successive). Si riprende la concezione dell’epoca precedente, il Medio Regno, e si costruiscono templi funerari come il tempio della regina Hatshepsut, nella Valle delle Regine, scavato in parte nella roccia similmente al tempio di Mentuhotpe e poco lontano da esso, con terrazze porticate a vari livelli successivi, innalzantisi per mezzo di rampe fino all’alta parete rocciosa.

In alcuni casi, torna la tipologia della piramide come sepoltura regale (es.Piramide di Tutankhamon, ritrovata nel 1923 nella Valle dei re).

Il gusto artistico ripropone la tradizione formale del Medio Regno, acquistando ulteriore ricchezza nella ricerca di una decorazione preziosa e nell’eleganza raffinata dell’insieme e dei particolari -perdendo monotonia in favore di una leggiadra vitalità data da un cauto realismo, soprattutto riscontrabile nella realizzazione delle pitture tombali (es. pittura della tomba di Nebamon, con scene di caccia e di danze; pittura del tempio funerario di Hatshepsut, con la descrizione del paese di Punt con la raffigurazione particolareggiata di piante, case, animali).

Rivoluzione amarniana:

il faraone della XVIII dinastia Amenhotep IV attua un importante rivolgimento politico-artistico: resosi conto dell’eccessivo potere dei sacerdoti di Amon, li esautora in favore di una nuova religione, legata al culto di Aton, il disco solare (un dio materiale, tangibile, identificato col sole stesso, dispensatore di vita). Il sovrano cambia il proprio nome in Akhenaton (o Ekhnaton, "colui che è utile ad Aton") e fonda una nuova capitale, Akhetaton ("orizzonte di Aton", oggi conosciuta col nome arabo di Tell el-Amarna), modificando i dettami artistici di corte: anche l’iconografia regale ricerca i temi privati, intimistici, ritraendo la serena vita quotidiana del re e della sua sposa, ma questo anche scavando nella personalità di coloro che vengono ritratti, senza idealizzazioni (viene abbandonato l’ideale di bellezza dei modelli precedenti dando risalto ai lineamenti, in cerca del carattere: es. il ritratto di Nefertiti, ove si fondono eleganza e naturalismo, oppure la statua di Ekhnaton, che riproduce le sue vere fattezze). Questo periodo durò solo 17 anni: dopo la morte del sovrano i sacerdoti di Amon ripresero il potere e gli echi della rivoluzione di Amarna si spensero nel tempo.

Periodo ramesside:

Ramses II, della XIX dinastia, vince gli Ittiti nella grande battaglia di Qadesh in Siria e stabilisce il definitivo predominio egiziano sulle coste asiatiche, sancendo la potenza egizia contraendo matrimonio con la figlia del re ittita. Si apre un periodo di straordinario fulgore politico e artistico per l’Egitto: Ramses II è stato il più grande costruttore del Nuovo Regno, iniziatore di una politica edilizia senza precedenti, caratterizzata dalla magnificenza e dall’immensità delle proporzioni (es.:sala ipostila di Karnak, Ramesseum -il tempio funerario di Ramses- ed i due templi di Abu Simbel). In questo periodo di restaurazione sia politica, sia artistica (la volontà è quella di cancellare definitivamente il ricordo di Ekhnaton) si sviluppa il tipo canonico della pianta del tempio: tale costruzione consiste, esternamente, nella facciata monumentale detta pilone (costituito da due alte torri rastremate, poste ai lati del portale) e, internamente, in un cortile porticato, nell’ipostilo (sala a colonne con copertura piana), nel vestibolo e nel santuario.

Altri esempi dell’architettura di età ramesside sono il tempio fortezza di Medinet Habu (tempio funerario costruito sotto Ramses III, cinto da un colossale muro rafforzato da torrioni e ornato da monumentali figurazioni a rilievo) ed il tempio di Khonsu a Karnak.

 

  • Terzo periodo intermedio: i sacerdoti di Tebe prendono il potere definitivamente e proclamano lo Stato Divino di Amon (corrispondente alla XXI dinastia) finché alcuni militari libici si insediano sul trono dell’Egitto fondando la XXII dinastia. Ma Nubiani e Assiri conquistano il Basso Egitto e Tebe viene saccheggiata.

 

  • EPOCA TARDA 663-30 a.C.

Quest’epoca si caratterizza per l’alternarsi, sul suolo egiziano, di dominazioni straniere e di riscosse nazionali: prima il trono faraonico viene conquistato dai persiani (con i sovrani Assurbanipal, Cambise, Artaserse), poi dai greci la conquista di Alessandro Magno è del 323 a.C.), poi dai romani (30 a.C.).

ARTE: la classe sacerdotale resta ancorata alla ripresa dei motivi tradizionali (es.arte saitica, della città di Sais, la cui caratteristica è il gusto per l’arcaismo e l’imitazione dell’antico) mentre le classi colte propendono per i ritratti realistici e per l’individualistica rappresentazione del soggetto (es.i potenti ritratti del funzionario Mentemhet, governatore di Tebe, o le meravigliose teste verdi, in granito verde scuro, ritratti di grande forza espressiva). Con la contaminazione romana si perderà definitivamente il tipico carattere egiziano (es. ritratti del Fayyum, dipinti su tavola o su tela deposti sul volto del defunto, molto lontani dalla tipologia schematica della convenzione formale egiziana).

I templi che vengono edificati in questo periodo sono quelli di Dendera, di Kom Ombo, di Edfu, oltre all’importante complesso degli edifici di File (periodo romano) al quale Traiano aggiunse l’elegante chiosco. Durante l’età romana si diffonde moltissimo il culto per gli animali (es. statuette della dea Bast, dalle fattezze feline).

Lascia un commento