Se tu sapessi che quel
grande singhiozzo che stringi
tra le braccia, che quella
lacrima che tu asciughi
baciandola,
vengon da te, sono te,
pena di te fatta lacrime
mie, singhiozzi miei.
Allora
non chiederesti più
– al passato, ai cieli,
alla fronte, alle lettere –
che cosa ho, perchè soffro.
E in intimo silenzio,
con quel denso silenzio
della luce e del capire,
mi baceresti ancora,
e desolatamente.
Con la desolazione
di chi al fianco non ha
altro essere, una pena
estranea; di chi è solo
ormai col suo dolore.
Volendo consolare
in altro chimerico
il gran dolore ch'è tuo.
Pedro Salinas (1892-1951)
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In questo classico si racconta della malattia da attaccamento al denaro, da cui in alcuni casi, si può anche guarire. "Un cantico di Natale" quello di Dickens certamente conosciuto ed apprezzato da tutti. Questa fiaba da raccontare a bambini e adulti, una storia di sofferenza, di morte, ma anche di solidarietà umana, in cui grotteschi fantasmi si susseguono sfumando nel sogno e nell’incubo privato. Un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia, soprattutto un magico regalo di Natalalizio che trasforma il gelo e il buio nel calore di un sorriso per tutti.