Carro sul quale si portavano in processione le statue degli dei.
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Apaturie
Feste che i Romani dedicavano al culto di Bacco.
Antropomanzia
Antiope
Antinoo
tracotante dei Proci aspiranti alle nozze con Penelope. Dopo d'aver
attentato inutilmente alla vita di Telemaco reduce dal viaggio
intrapreso per attingere da Menelao notizie sul conto del padre Ulisse,
fu il primo a cadere sotto le frecce scagliate contro di lui dal
Laerziade, che era già stato insultato da lui, quando , sotto le
smentite spoglie di mendicante, si era presentato al convito dei Proci.
Antiloco
greco nella guerra di Troia, al quale, nell'Iliade, Omero affida il
doloroso incarico di comunicare ad Achille l'avvenuta uccisione di
Patrocio.
Tommaso d’Aquino

Entrato nell’Ordine dei Domenicani nella città partenopea studiò teologia alla scuola di Alberto Magno, prima a Parigi poi a Colonia. Tornato a Parigi conseguì i gradi accademici e vi insegnò fino al 1260. Tornò dunque in Italia e fu maestro della corte papale. In questi anni iniziò la sua lotta contro l’averroismo. A Napoli fu maestro di teologia nello Studio Generale. Nel 1274, mentre era in viaggio per il Concilio di Lione, si ammalò e morì a Fossanova ( tra Napoli e Roma).
Piccoli sogni (Carlos Valera)
Il camionista accende la radio
e cala la notte,
le luci sulla strada sono come i sogni,
si avvicinano adagio e quando arrivano
tornano ad andarsene.
Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy,
lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire,
lui sa che queste non sono grandi cose,
ma sono i suoi sogni,
quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.
Lasciati amare (Oscar Wilde)
Il mio tenero amore
bambino inascoltato
totalmente indifeso.,
cresciuto in solitudine
avverte il vuoto nero
dell'assenza, ignora
la pazienza dell'attesa.
Diafano sogno
crudele tuberosa
da cui affiora
la vetta dell'orgoglio.
M'accora l'ostinato silenzio,
svaluta l'anima
l'elusiva parvenza di passione.
Realtà non verbale
di vana sofferenza.
Mio cuore, vittima
e carnefice se tu duro fossi,
impermeabile come nido
d'alcione, se memore
della cruda illusione,
ragione nutriresti
che non si apprende
la felicità.
Oscar Wilde – Siena, 27 ottobre 1992
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Giochi ogni giorno (Pablo Neruda)
Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitstrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grapolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.