Tutti gli articoli di paulus

Antinoo

Figlio dell'itacense Eupite, il più bello e
tracotante dei Proci aspiranti alle nozze con Penelope. Dopo d'aver
attentato inutilmente alla vita di Telemaco reduce dal viaggio
intrapreso per attingere da Menelao notizie sul conto del padre Ulisse,
fu il primo a cadere sotto le frecce scagliate contro di lui dal
Laerziade, che era già stato insultato da lui, quando , sotto le
smentite spoglie di mendicante, si era presentato al convito dei Proci.

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Tommaso d’Aquino

Tommaso d'AquinoTommaso dalla nobile famiglia dei conti d’Aquino nel 1225 a Roccasecca. Dopo aver ricevuto la sua prima educazione a Montecassino, studiò a Napoli, le arti liberali.
Entrato nell’Ordine dei Domenicani nella città partenopea studiò teologia alla scuola di Alberto Magno, prima a Parigi poi a Colonia. Tornato a Parigi conseguì i gradi accademici e vi insegnò fino al 1260. Tornò dunque in Italia e fu maestro della corte papale. In questi anni iniziò la sua lotta contro l’averroismo. A Napoli fu maestro di teologia nello Studio Generale. Nel 1274, mentre era in viaggio per il Concilio di Lione, si ammalò e morì a Fossanova ( tra Napoli e Roma).

 

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Piccoli sogni (Carlos Valera)

Il camionista accende la radio

e cala la notte,

le luci sulla strada sono come i sogni,

si avvicinano adagio e quando arrivano

tornano ad andarsene.

Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy,

lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire,

lui sa che queste non sono grandi cose,

ma sono i suoi sogni,

quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

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Lasciati amare (Oscar Wilde)

Il mio tenero amore

bambino inascoltato

totalmente indifeso.,

cresciuto in solitudine

avverte il vuoto nero

dell'assenza, ignora

la pazienza dell'attesa.

Diafano sogno

crudele tuberosa

da cui affiora

la vetta dell'orgoglio.

M'accora l'ostinato silenzio,

svaluta l'anima

l'elusiva parvenza di passione.

Realtà non verbale

di vana sofferenza.

Mio cuore, vittima

e carnefice se tu duro fossi,

impermeabile come nido

d'alcione, se memore

della cruda illusione,

ragione nutriresti

che non si apprende

la felicità.

Oscar Wilde – Siena, 27 ottobre 1992
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Giochi ogni giorno (Pablo Neruda)

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.

Sottile visitstrice, giungi nel fiore e nell'acqua.

Sei più di questa bianca testina che stringo

come un grapolo tra le mie mani ogni giorno.

A nessuno rassomigli da che ti amo.

Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.

chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?

Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

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