Barba Giove disse un giorno:
– Vengan quanti al mondo sono
animali malcontenti
e ciascun di lor mi parli
senza fare complimenti,
ch'io vedrò dal mio gran trono
se si possa contentarli -.
Continua la lettura di La Bisaccia (Jean de La Fontaine)
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Barba Giove disse un giorno:
– Vengan quanti al mondo sono
animali malcontenti
e ciascun di lor mi parli
senza fare complimenti,
ch'io vedrò dal mio gran trono
se si possa contentarli -.
Continua la lettura di La Bisaccia (Jean de La Fontaine)
Nei miei ormai trentadue anni di vita avevo fatto di tutto, è per questo motivo che non mi scomposi più di tanto quando mi venne proposto dal basso e tarchiato prefetto di Föller un affare da non perdere.
Ero di passaggio in quel misero villaggio solo per caso, più a sud nelle terre soggette al volere dei duchi milanesi avevo avuto da ridire con persone per mia somma sfortuna molto influenti.
Giunto nelle montagne oltre il Ticino iniziai a capire che potevo mettere a riposo il mio frustino e gettare le tende, ero fuggito per tre giorni e due notti inseguito dagli sgherri del mio nemico e così non feci molto caso allo squallore del piccolo e misero villaggio, così vicino, ma allo stesso tempo così lontano dalla ricca Italia.
Akhet (inondazione)
1 Thot: 19 luglio-17 agosto
2 Paophi: 18 agosto-16 settembre
3 Athyr: 17 settembre-16 ottobre
4 Shoiak: 17 ottobre-15 novembre
Peret (germinazione-semina)
1 Tybi: 16 novembre-15 dicembre
2 Meshir: 16 dicembre-14 gennaio
3 Phamenoth: 15 gennaio-13 febbraio
4 Pharmauti: 14 febbraio-15 marzo
Shemu (raccolti)
1 Pakhons: 16 marzo-14 aprile
2 Payni: 15 aprile-14 maggio
3 Epiphi: 15 maggio-13 giugno
4 Mesora: 14 giugno-13 luglio
Giorni Epagomeni
14 luglio: nascita di Osiris
15 luglio: nascita di Horus
16 luglio: nascita di Seth
17 luglio: nascita di Isis
18 luglio: nascita di Nephtys e ricomparsa di Sothis
19 luglio: ricomparsa di Sothis (se non il 18 luglio, 70 giorni dopo la scomparsa)
Alto diletto che ralegri il mondo
e le tempeste e i venti fai restare,
l'erbe fiorite e fai tranquillo il mare,
ed a' mortali il cor lieto e iocondo,
se Jove su nel cielo e giù nel fondo
fecisti il crudo Dite inamorare,
se non se vide ancora contrastare
a le tue forze primo né secondo,
qual fia che or te resista, avendo apreso
foco insueto e disusato dardo
che dolcemente l'anima disface?
Con questo m'hai, Signor, già tanto inceso
per un suave e mansueto guardo
che in altra sorte vita non mi piace.
Matteo Maria Boiardo (1441-1494)
Continua la lettura di Ad amorem (Matteo Maria Boiardo)
Sebbene sanguini il mio cuore,
per la pena del distacco,
Supera la pena,
la gioia che questa mia pena è tua.
Rifletto ogni notte e dico :" O Signore,
Se così è da lei separarsi, riunirsi com'è?".
Rudagi (940 d.C.)
Continua la lettura di Sebbene sanguini il mio cuore (Rudagi)
Le sedie dormono in piedi
anche il tavolo
il tappeto sdraiato sul dorso
ha chiuso gli arabeschi
lo specchio dorme
gli occhi delle finestre sono chiusi
il balcone dorme
con le gambe penzolanti nel vuoto
i camini sul tetto dirimpetto dormono
sui marciapiedi dormono le acacie la nuvola dorme
stringendosi al petto una stella
in casa fuori di casa dorme la luce
ma tu ti sei svegliata mia rosa
le sedie si sono svegliate
si precipitano da un angolo all'altro anche il tavolo
il tappeto si è messo a sedere
gli arabeschi hanno aperto i petali
lo specchio si è risvegliato come un lago all'aurora
le finestre hanno spalancato
immensi occhi azzurri
il balcone si è risvegliato
ha tirato su dal vuoto le gambe
i camini dirimpetto si son messi a fumare
le acacie han cominciato a chiacchierare
sui marciapiedi la nuvola si è svegliata
ha lanciato la sua stella nella nostra stanza
in casa fuori di casa la luce si è risvegliata
si è versata sui tuoi capelli
è colata tra le tue palme
ha cinto la tua vita nuda i tuoi piedi bianchi.
Nazim Hikmet (1902-1963)
Continua la lettura di Le sedie dormono in piedi (Nazim Hikmet)
Sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull'asfalto di Mosca
chiusa tra gli pneumatici i motori le stoffe le pelli
il mio cardiogramma era pessimo quel giorno
quel che si attende verrà in un'ora inattesa
verrà tutto da solo
senza condurre con sè
coloro che già partirono
suonavano il primo concerto di Ciajkowskj sotto la pioggia
salirai le scale senza di me
un garofano sta all'ultimo piano della casa al balcone
sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull'asfalto di Mosca
ti sei seduta di fronte a me non mi vedi
sorridi a una tristezza che fuma lontano
la primavera ti porta via da me ti conduce altrove
e un giorno non tornerai più ti perderai nella pioggia.
Nazim Hikmet (1902-1963)
Continua la lettura di Sotto la pioggia camminava la primavera (Nazim Hikmet)
Tardo autunno
la prima neve
le strade di notte
ghiacciate
ma verso te
Poi all'alba
la ferrovia
monotona
stancante
ma verso te
Verso la tua voce
verso il tuo essere
verso il tuo essere tu
Erich Fried (1921 – 1988)
Continua la lettura di Ritorno a Brema (Erich Fried)
Ciò che ho scritto
di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo
dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un
raggio di sole
ciò che ho scritto
di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima
luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i
treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
Nazim Hikmet
Continua la lettura di Ciò che ho scritto di noi (Nazim Hikmet)
Anche questa mattina mi sono svegliato
e il muro la coperta i vetri la plastica il legno
si son buttati addosso a me alla rinfusa
la luce d'argento annerito della lampada
mi si é buttato addosso anche un biglietto di tram
e il giallo della parete e tre righe di scritto
e la camera d'albergo e questo paese nemico
la metà del sogno caduta da questo lato s'è spenta
mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
la nostra separazione e quello che siamo
mi sono svegliato anche questa mattina
e ti amo.
Nazim Hikmet
Continua la lettura di Anche questa mattina (Nazim Hikmet)