Chi mai crederebbe in futuro ai miei versi (Shakespeare)

Chi mai crederebbe in futuro ai miei versi
se fossero ricolmi dei tuoi eccelsi pregi?
Eppure, lo sa il cielo, non sono che tomba
che la tua vita celano, e solo metà dei tuoi tesori additano.
Potessi io ritrarre la bellezza dei tuoi occhi
e in nuovi versi enumerare le tue grazie,
l'età futura direbbe: "Sono menzogne di poeta,
mai sì celesti tratti toccarono volti umani".
E i miei scritti, ingialliti dal passare del tempo,
sarebbero dileggiati come farneticare di rimbambito,
e le meritate lodi come eccessi di fantasia,
rime esagerate di vecchia cantilena.
Ma se un tuo bimbo allora vivesse,
tu due volte vivresti: in lui e nel mio canto.

 W. Shakespeare (1564-1623)

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