Giuoco di dadi (Giovan Battista Marino)

Stiamo a veder di quante palme adorna

sen vada, Amor, la man leggiadra e bianca,

mentre del mobil dado ardita e franca

travolge i punti e fa guizzar le corna.

L'aggira, il mesce, il tragge, indi il distorna,

né d'agitarlo e scoterlo si stanca;

e dala destra intanto e dala manca

stuolo aversario e spettator soggiorna.

Posto è in disparte, al vincitor mercede,

cumulo d'oro; e variar più volte

sorte il minuto avorio ognor si vede.

Felici in sì bell'urna ossa raccolte,

perché pur ale mie non si concede

in sì terso alabastro esser sepolte?


Giovan Battista Marino

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