Indizi terrestri (Marina Ivanovna Cvetaeva)

Così, nella vita, tra fatiche quotidiane

e amori di una notte, scorderai l'amica

coraggiosa, il suono

dei suoi fraterni versi.

L'amaro dono della sua durezza,

la timidezza, maschera del fuoco,

e quello spasmo, scossa senza fili,

che ha il nome di: lontano!

Tutto l'antico tranne – «dammi!», «mio!»,
tutte le gelosie – non la terrena,
tutte le fedeltà – ma anche all'estremo
scontro – sempre incredula Tommaso…

Sii prudente, mio tenero, ti imploro:
non dare asilo alla fuggiasca –
l'anima! Viva la virile intesa
delle amazzoni, limpida congiura!

Ma forse, tra cinguettii e conteggi,
sfinito dal fatale eterno
femminino, ti tornerà alla mente
la mano mia senza diritti.

Le labbra – senza preventivi.
Le braccia – senza pretese.
Gli occhi – senza palpebre,
protesi – nel vivo!

Marina Ivanovna Cvetaeva (1892-1941)

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