Racconto questa per mostrar d'un tale
la stupida burbanza magistrale.
Un Ragazzo, giocando al fiume in riva,
cadde nell'acqua e forse vi periva,
se non avesse un salice afferrato
che, dopo Dio, lo tenne sollevato.
Mentre nell'acqua ei sta fino alla gola,
viene a passare un maestro di scuola.
– Aiuto, aiuto! – grida quel che annega.
Il maestro si ferma, e a lui che prega,
con una voce burbera e nasale,
gli somministra questa paternale:
– Ah scimunito, ah sciocco, ah babbuasso!
Guarda dove si caccia il satanasso.
Andate pure a prender dell'affanno
per questi tristi, oh sì, che vi faranno
morir tisici! ah poveri parenti
a cui tocca di questi malviventi!
Ah i tempi tristi, oh i figli traditori… -.
E quando ebbe finito, il tirò fuori.
Quanti non sono al mondo altri pedanti
e brontoloni e critici ignoranti,
razza dotta più in chiacchiere che in scienze,
che Dio conserva a nostra dannazione!
In ogni cosa, a torto od a ragione,
bisogna ch'essi sputino sentenze.
Prima di pena tirami, se puoi,
il bel discorso lo udiremo poi
Jean de La Fontaine