Archivi categoria: Poesia

A se stesso (Giacomo Leopardi)

Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, nè di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
T’acqueta omai. Dispera
L’ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera
E l’infinita vanità del tutto.

Giacomo Leopardi (1798 – 1837)

Il Raffreddore (Roberto Piumini)

Il raffreddore
è un piccolo malanno
che si può prendere
tutto l’anno
Basta un pò d’aria
se si è sudati
o tener troppo
i vestiti bagnati.
Allora il microbo
del raffreddoreIl Raffreddore,
del tuo nasino
diventa il signore
e tu lo senti
dentro la testa
ballare e ridere
e far festa

Roberto Piumini (1947)

La casa della paura (Roberto Piumini)

Nella casa della paura
sembra d’inchiostro l’acqua pura,
sembra un pipistrello un fiore,
i minuti sembrano ore.
Nella casa dello spavento
sembra molle il pavimento,
sembra un rospo la saliera,
e un serpente la ringhiera.
Lunedì da casa mia
la paura è andata via
e le cose sembran cose
e le rose sono rose.

Roberto Piumini (1947)

I tuoi occhi brillavano ancora per me (Ralph Waldo Emerson)

I tuoi occhi brillavano ancora per me,
anche se vagavo solitario per terra e mare;
come quella lontana stella che vedo,
ma che non vede me.
Stamattina sono salito sulla collina nebbiosa,
ed ho percorso tutti i pascoli,
come brillava la tua forma lungo la mia strada
fra la rugiada dagli occhi profondi!
Quando l'uccello rosso spiegò le scure ali,
e mostrò il suo fianco acceso:
quando il bocciolo maturò in una rosa,
in entrambi io lessi il tuo nome.

Ralph Waldo Emerson (1803-1882)
Continua la lettura di I tuoi occhi brillavano ancora per me (Ralph Waldo Emerson)

Che mi ami tu lo dici (John Keats)

Che mi ami tu lo dici, ma con una voce
Più casta di quella d’una suora
Che per sé sola i dolci vespri canta,
Quando la campana risuona –
Su, amami davvero!
Che mi ami tu lo dici, ma con un sorriso
Freddo come un’alba di penitenza,
Suora crudele di San Cupido
Devota ai giorni d’astinenza –
Su, amami davvero!
Che mi ami tu lo dici, ma le tue labbra
Tinte di corallo insegnano meno gioia
Dei coralli del mare –
Mai che s’imbroncino di baci –
Su, amami davvero!
Che mi ami tu lo dici, ma la tua mano
Non stringe chi teneramente la stringe;
È morta come quella d’una statua
Mentre la mia brucia di passione –
Su, amami davvero!
Su, incendiamoci di parole
E bruciandomi sorridimi – stringimi
Come devono gli amanti – su, baciami,
E l’urna, poi, delle mie ceneri seppelliscila nel tuo cuore –
Su, amami davvero!

John Keats (1795-1821)

 

Continua la lettura di Che mi ami tu lo dici (John Keats)